05
Luglio
2012
mattina
Trend economico dell’export nel settore alimentare
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La relazione intende descrivere il trend dell’export nel settore agro-alimentare, cercando di analizzare settori e aree specifiche, fornendo ai presenti una rassegna delle principali fonti di informazione e delle istituzioni che si occupano di tali analisi o che dispongono di dati. Inoltre, obiettivo specifico sarà quello di analizzare alcuni casi di studio che permetteranno agli intervenuti di analizzare specifici punti di forza e di debolezza di alcuni settori e, allo stesso tempo, come alla luce dei recenti eventi mondiali si presentino alle aziende opportunità o minacce.
Regolamenti igienico-sanitari e documentazione necessaria per l’esportazione nei Paesi terzi
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Tra le difficoltà che le aziende alimentari incontrano per l’esportazione dei loro prodotti in altri Paesi vi è senza dubbio quella di soddisfare requisiti igienico-sanitari diversi rispetto a quelli della regolamentazione europea. La conoscenza infatti delle altre legislazioni e il convivere di queste in uno stabilimento nazionale, rappresenta infatti un onere importante in termini di costi aggiuntivi che le aziende devono sostenere, sia sotto il profilo burocratico sia di ore di lavoro impiegate.
Il grado di equivalenza delle legislazioni igienico-sanitarie è variabile da Paese a Paese e sebbene quasi tutte dichiarino formalmente di riferirsi al Codex Alimentarius, in realtà non sempre sussistono reciproci riconoscimenti sui sistemi di controllo, anche per Paesi aderenti al WTO.
Nella relazione è affrontata quindi il tema delle equivalenze e delle condizioni di base per l’export nei PP.TT., di come inserire le SSOP nei propri piani di autocontrollo, partendo dalle segnalazioni di non conformità riscontrate dagli ispettori stranieri che hanno visionato le nostre aziende, per concludere infine con un excursus sulle modalità per l’iscrizione di un'zienda che produce alimenti di origine animale nelle liste ministeriali.
Progetti per l’internazionalizzazione d’impresa
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Politiche d'internazionalizzazione della Regione e strumenti operativi per supportare le imprese sui mercati esteri. Presentazione dei bandi regionali per aggregazioni di PMI e manifestazione d'interesse per progetti promozionali di filiera.
Etichettatura in funzione del mercato di riferimento
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L’intervento, premessi brevi cenni sui tratti salienti alla disciplina internazionale rilevante, indicherà le coordinate di riferimento per una congrua gestione della conformità legale delle etichette alimentari. Saranno discussi taluni casi provenienti da alcuni dei principali mercati di sbocco.
pomeriggio
La legislazione internazionale sui "food contact material"
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L’intervento è finalizzato a presentare lo stato dell’arte della legislazione vigente sui "food contact material" partendo dall’Europa, con le varie differenze all’interno dei singoli Stati membri , passando poi all’analisi del sistema regolatorio FDA, fino al Mercosur e Giappone .
Verranno presentati i requisiti di legge e i percorsi analitici finalizzati alla verifica della conformità compositiva, dell’idoneità alimentare e funzionale, senza trascurare l’importanza del risk assessment per il monitoraggio in continuo della sicurezza dei "food contact material".
Gli standard per la sicurezza alimentare: biglietto da visita per l'esportazione
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I consumatori sono sempre di più sensibili e mostrano un crescente interesse per tutto ciò che è legato alla sicurezza alimentare, alle caratteristiche nutrizionali e ai processi di realizzazione dei prodotti alimentari.
La sicurezza alimentare è diventata una "condicio si ne qua non" delle aziende alimentari per poter vendere i propri prodotti, sia sui mercati nazionali che internazionali. Gli strumenti a disposizione per dimostrare di attuare e gestire un sistema di gestione per la sicurezza alimentare sono gli standard BRC e IFS, la norma ISO 22000 e l’FSC 22000.
Dal 1° luglio entrerà in vigore la nuova versione dello standard IFS Food Versione 6, e dal 1° gennaio è iniziata l’applicazione della versione 6 dello Standard Globale per la Sicurezza Alimentare – BRC. Con oltre 20.000 siti certificati in più di 100 paesi, gli standard BRC e IFS rappresentano uno strumento fondamentale di sicurezza per i produttori e i distributori; questi standard si applicano alle Organizzazioni che producono alimenti, siano essi di origine animale e vegetale, ingredienti e bevande; in particolare queste certificazioni interessano i prodotti a marchio del distributore e i prodotti a marchio privato. Pur essendo nati in Europa per volere dei retailer, si stanno sviluppando sempre più anche al di fuori della UE come lascia passare per l’esportazione.
La norma ISO 22000 è una norma di sistema che si applica a tutte le aziende della filiera alimentare ed è un utile strumento per tenere sotto controllo e gestire i pericoli associati alle produzioni.
La certificazione FSC 22000 unisce i requisiti della norma ISO 22000 ad alcuni pre-requisiti contenuti nella ISO/TS 22002-1 e per questo motivo è stata riconosciuta dal GFSI al pari degli standard BRC e IFS.
Introduzione alla certificazione HALAL
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La certificazione Halal è una certificazione volontaria di qualità che si applica prevalentemente ai prodotti del settore alimentare, cosmetico e farmaceutico. Il suo scopo è quello di garantire la conformità di tali prodotti alle esigenze della religione islamica, in modo tale che i consumatori musulmani in Italia e nel mondo possano nutrirsi in maniera Halal, ovvero "lecita".
Halal Italia è l'ente italiano di certificazione islamica che, sotto la sorveglianza del Comitato Etico di Certificazione della CO.RE.IS. Italiana, certifica le aziende sulla base di specifici Disciplinari tecnici. Per il suo alto livello di controllo, la certificazione Halal si propone come un valore aggiunto di qualità apprezzato anche da consumatori che non hanno esigenze specifiche di carattere religioso, sul mercato italiano e sui mercati internazionali.
Comunicare la Responsabilità Sociale d’Impresa: Standard SA8000
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Lo standard SA8000:2008 rappresenta il primo schema di riferimento riconosciuto in ambito internazionale e avente valore certificativo dei valori di eticità sostenuti da un’organizzazione.
Il Sistema di Gestione della Responsabilità Sociale è uno strumento di comunicazione che le organizzazioni possono scegliere di adottare, per dare evidenza al mercato che i propri prodotti e/o servizi sono realizzati nel rispetto di uno standard internazionale che elenca i requisiti per un comportamento eticamente corretto delle imprese e della filiera di produzione verso i lavoratori.
La norma SA8000 contiene nove requisiti sociali orientati all'incremento della capacità competitiva di quelle organizzazioni che volontariamente forniscono garanzia di eticità della propria filiera produttiva e del proprio ciclo produttivo.
La Certificazione della Responsabilità Sociale d’Impresa rappresenta uno strumento di gestione aziendale che apre nuove frontiere al business; infatti, indagini condotte da diversi centri di studio hanno evidenziato un notevole interesse dei consumatori verso i prodotti etici: oltre l’80% degli intervistati riconosce ad essi un valore maggiore.
La responsabilità sociale delle imprese ha riflessi sulla buona integrazione delle imprese nell’ambiente locale, sia a livello europeo sia a livello internazionale. Le imprese recano il loro contributo alla comunità, in particolare a quella locale, fornendo posti di lavoro, salari e prestazioni ed entrate fiscali. Inversamente, le imprese dipendono dalla buona salute, dalla stabilità e dalla prosperità delle comunità che le accolgono.
La Social Accountability International (SAI), organizzazione internazionale nata nel 1997, ha emanato la norma SA 8000 per assicurare nelle aziende condizioni di lavoro che rispettino la responsabilità sociale, un approvvigionamento giusto di risorse ed un processo indipendente di controllo per la tutela dei lavoratori: lo standard SA 8000 (Social Accountability ovvero Rendicontazione Sociale) è lo standard più diffuso a livello mondiale per la responsabilità sociale di un'azienda ed è applicabile ad aziende di qualsiasi settore, per valutare il rispetto da parte delle imprese ai requisiti minimi in termini di diritti umani e sociali. In particolare, lo standard prevede otto requisiti specifici collegati ai principali diritti umani e un requisito relativo al sistema di gestione della responsabilità sociale in azienda.
Lo Standard SA8000 può essere applicato dovunque, dai Paesi in via di sviluppo, ai Paesi industrializzati, nelle aziende di piccole e grandi dimensioni e negli enti del settore privato e pubblico.
Esiste una linea guida Internazionale, la norma Iso 26000:2010 non certificabile, sia sui principi e sui temi fondamentali della responsabilità sociale sia su come integrare un comportamento socialmente responsabile nelle strategie, nei sistemi, nelle pratiche e nei processi di un’organizzazione, mettendo in evidenza l’importanza dei risultati e dei miglioramenti nella performance di un’organizzazione nel campo della responsabilità sociale.
IQNET sta realizzato un Disciplinare Tecnico che descrive un Sistema di gestione per la Responsabilità Sociale integrando i requisiti per l’integrazione degli standard ISO 9001 - ISO 14001 - OHSAS 18001 - SA 8000 recependo anche gli elementi descritti dalla Linea Guida ISO 26000.
Esperienza d’impresa in materia di export
abstract
L’intervento tratterà della descrizione dei processi di esportazione verso alcuni dei principali paesi extra UE destinatari dell’export agroalimentare made in Italy (USA, Canada, Brasile, Australia),
delle problematiche commerciali, normative e doganali e dell’adeguamento del prodotto e del packaging per tali mercati.